maggio 11, 2010

4.7 Fasi di una Cop

Una comunità può essere vista come un organismo vivente, che evolve passando attraverso diverse fasi, che caratterizzano le attività. Questa stratificazione di fasi è nata dall’esperienza di osservazione di quello che si trova nelle strutture organizzative, quindi nasce dalla pratica.

- Prima fase: potenziale

Gli individui si costituiscono in un gruppo condividendo interessi comuni. Questa fase è quella più difficilmente osservabile, e talvolta dopo questa fase non c’è più niente, la comunità si dissolve. In questa fase i supporti naturali sono quelli alla comunicazione, all’incontro, alla narrazione reciproca;

- Seconda fase: costruzione

La CoP costruisce tutti gli elementi che le consentono di funzionare: la comunicazione, l’ambito di interesse (che cosa vogliono condividere, cosa intendono come pratica), le regole di funzionamento, i ruoli e la "memoria” (che può essere qualcosa che evolve nel tempo). Anche in questo caso c'è la possibilità che la comunità non parta.

Si comincia a discutere se l’idea iniziale è fattibile oppure no. A questo punto c’è ancora fortissimo il rischio che la comunità non evolva, magari per via del rapporto tra costo e beneficio. Le attività mettono a punto strumenti e tecnologie essenziali per applicare le regole;

- Terza fase: impegno

Rappresena l'attivazione, la fase di prova, dove si iniziano ad applicare in maniera attiva le regole, e si verifica che la cosa sia realistica (ci si mette alla prova). C'è una verifica di fattibilità che può anche portare a un fallimento. Vi è la correzione di eventuali errori;

- Quarta fase: messa in attività

Le regole sono state testate, funzionano, quindi si inizia a lavorare: la CoP diventa operativa al 100%, la memoria, la reciprocità e l'accoglienza vengono mantenute nel tempo. Si inizia a generare conoscenza;

- Quinta fase: adattativa

Riguarda il cambiamento, la trasformazione.La tecnologia è più leggera perché prevale la negoziazione tra persone;

- Sesta fase: di evoluzione

Se la comunità è forte ed efficiente si potrebbe anche pensare di dare una struttura diversa, modificare le regole per ampliare il mio spettro di membri e d'azione. Tale evoluzione è da considerarsi positiva, anche nel caso in cui la comunità si smembri in più comunità per motivi di crescita e di semplificazione del lavoro.

Può succedere che la CoP fallisca in qualsiasi momento; quando questa scompare si rompono anche i legami tra le persone come individui, quindi è sempre qualcosa di negativo.

Queste sono fasi analitiche di buon senso che servono per analizzare una sequenza di stadi, e come nel caso di Nonaka per evidenziare attività e supporti che ciascuna fase potrebbe usare per evolversi. Possono aiutare a riconoscere la comunità perché una CoP deve necessariamente trovarsi in una qualsiasi di queste fasi ed è importante saper leggere i fenomeni che si osservano.

Non è necessario che tutte queste fasi siano eseguite nello stesso ordine infatti per esempio si potrebbe partire subito dalla fase operativa. Oppure, dato che la CoP può trattare diversi aspetti di problem solving e KM, magari è attiva per alcune fasi e in formazione per altre.

Questa visione a fasi riguarda il comportamento interno della CoP, ma ci sono anche fasi e situazioni, o relazioni, indipendenti a queste che riguardano i rapporti tra CoP e organizzazioni:

esempio 1: l’organizzazione può non percepire l’esistenza di questa CoP o perché non ha la cultura per farlo oppure perché la comunità si nasconde bene.

esempio 2: la CoP fa di tutto per non essere riconosciuta (“carbonara”): la comunità teme che se si fa riconoscere verrà combattuta o distrutta dall’organizzazione.

esempio 3: la CoP è legittimata: l’organizzazione la percepisce o la comunità è sufficientemente attiva per farsi percepire, e l’organizzazione non la osteggia ma anzi la favorisce.

esempio 4: la comunità strategica: la relazione è estremamente positiva perché non solo l’organizzazione la riconosce ma la considera strategica e quindi la protegge l’aiuta a mantenere la vitalità in quanto crede che il suo operato sia importante per l’azienda. Se l’azienda è furba, a fronte di un’esperienza positiva, anch'essa stessa si pone in quell’ottica.

esempio 5: l'organizzazione è trasformativa: la CoP viene protetta ma riesce anche ad avere dei grossi effetti al di fuori della comunità stessa in quanto può anche mettersi in mostra con altre comunità per la propria efficacia.

Queste relazioni possono anche essere viste come possibili evoluzioni, magari all’inizio una CoP si nasconde, poi per qualche motivo può venire riconosciuta, legittimata, e così via.