maggio 11, 2010

2.2 Quando nasce il Knowledge Management? Cenni storici

La gestione della conoscenza esiste da sempre, da quando, cioè, gli individui hanno iniziato a costituirsi in gruppi, in organizzazioni. Nonostante la creazione di conoscenza sia un’attività umana, e come tale imperfetta, le persone hanno doti uniche che la tecnologia fa fatica a emulare e superare. Essa può però aiutarci a gestire la conoscenza e a condividerla con altri attraverso sistemi di supporto che permettano una maggiore interazione tra gli individui.

Esiste poca letteratura relativa alla gestione della conoscenza fondamentalmente perché i primi sistemi sono nati negli ultimi vent'anni ma anche a causa di testi che presentano i concetti da un punto di vista soggettivo, ponendo eccessiva enfasi unicamente sui casi di successo.

Le tappe dello sviluppo del KM possono essere così riassunte:

  1. 1986. Nasce il concetto di Knowledge Management. Karl Wiig, presidente del Knowledg Research Institute durante una conferenza allestita dall’Organizzazione Internazionale dei Lavoratori delle Nazioni Unite, enunciò i principi del knowledge management, termine da lui coniato.
  2. 1991. L’ Harvard business review (prima rivista di management del mondo) pubblica il primo articolo (Nonaka e Takeuchi) dedicato alla nuova disciplina.
  3. 1994. Prima conferenza sul KM gestita dalle grandi aziende di consulenza americane e grandi aziende produttrici (IBM, XEROX...) dal nome "Knowledge management network". Da questo momento in poi queste aziende iniziano ad offrire servizi di KM ai loro clienti.

Tali processi hanno permesso di tenersi in contatto con la clientela, di inserire le loro informazioni nei database e fornire loro modalità per interagire in modo che tali interazioni potessero essere registrate e analizzate.
Ovviamente bisogna investire prima in strategia, organizzazione e comunicazione, solo dopo nella tecnologia.
La tecnologia non esiste senza una struttura organizzativa e l'organizzazione non può prescindere dalla tecnologia.

Pertanto la scelta del software, ad esempio per il CRM, non ha alcun effetto sulla probabilità di successo. Ciò non implica che i software siano tutti uguali, ma significa solo che non esiste un software che garantisca il successo se i presupposti sono sbagliati.